Dijon: Les Tanneries non si lasceranno sgomberare ! - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Català : http://squat.net/tanneries/documents/EADT-C-20070324-cat.txt Deutsch : http://squat.net/tanneries/documents/EADT-C-20070324-de.txt English : http://squat.net/tanneries/documents/EADT-C-20070324-en.txt Español : http://squat.net/tanneries/documents/EADT-C-20070324-es.txt Euskara : http://squat.net/tanneries/documents/EADT-C-20070324-eu.txt Français : http://squat.net/tanneries/documents/EADT-C-20070324-fr.txt Les Tanneries non si lasceranno sgomberare! In risposta al megapolo clinico privato deciso dal comune di Dijon, chiamiamo alla mobilizzazione immediata. Abbiamo appena saputo che il consiglio comunale di Digione ha iniziato a trattare con alcuni imprenditori per la vendita del nostro centro sociale e degli spazi annessi. Dobbiamo agire in fretta. E' questa la motivazione alla base del seguente comunicato, in cui spieghiamo perche' e come abbiamo intenzione di lottare per il nostro spazio libero. A fronte di un primo presidio di protesta, dell'occupazione della sala consiliare di Digione e di un certo numero di email di supporto da tutto il mondo, il consiglio ha fatto una parziale marcia indietro, facendo sapere che prenderanno in considerazione l'ipotesi di escludere il nostro spazio dai progetti di nuove costruzioni. Tuttavia, questo non costituisce nessuna garanzia, se non continuiamo il pressing e non ci prepariamo ad affrontare un altro allarme. A tutti coloro che ci hanno dato una mano negli ultimi giorni, vogliamo dire: "Grazie per l'enorme forza e supporto che ci avete dato". Vorremmo che continuaste a mostrare il vostro dissenso al consiglio comunale, con lettere, telefonate o email: Sindaco di Digione, M. François Rebsamen, Telefono: (+33|0)-380-745-151 place de la Libération, Email: francois.rebsamen@ville-dijon.fr 21000 Dijon, Francia. Dobbiamo mantenere alta l'attenzione, e iniziare a mobilitarci di piu'. Grazie ancora, e tenetevi pronti! * * * Senza consultazione pubblica e nella discrezione sui dossier caldi che caratterizza il periodo elettorale, il comune (partito socialista) di Dijon prende decisioni che potrebbero provocare la fine dello spazio autogestito les Tanneries, luogo autonomo di attività culturali, sociali e politiche aperto nel 1998. Ma non intendiamo lasciarli fare! Dopo 5 anni di lotte contro gli sgomberi e qualche anno di status quo, annunciamo oggi la ripresa ufficiale delle iniziative e manifestazioni in sostegno alle Tanneries. Sapevamo sin dall'inizio che nonostante la convenzione di occupazione gratuita ottenuta nel 2002, avremmo dovuto stare sempre attenti. Dopo varie voci un po' più insistenti del solito su progetti che ci minacciavano, abbiamo contattato il comune all'inizio di marzo per sapere la verità. Nonostante domande ripetute via telefono e posta, non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Due giorni fa, abbiamo saputo da una fonte sicura, ma ancora ufficiosa, che i servizi interessati del comune avevano fatto una proposta per iscritto alla Générale de Santé (Sanità) per ottenere l'insieme dei terreni di cui occupiamo una parcella e costruirvi il suo megapolo di clinica privata di dieci ettari per il 2009. Mentre i servizi pubblici della sanità sono ridotti sempre di più dalle strategie neo-liberali della privatizzazione in vigore in Europa, il comune di Dijon vorrebbe favorire anche lei lo stabilimento di una medicina a due velocità? Vuole contribuire alle strategie di monopolio e di conquista della più grande multinazionale europea di sanità privata (1,741 miliardi di euro di entrate nel 2006, controllate da fondi di pensione e al 10% da Vivendi) offrendole un terreno pubblico vicino al centro città e quasi di fronte all'ospedale pubblico? La Générale de Santé preferisce così godersi l'occasione comunale per chiudere le sue cliniche di prossimità piuttosto che metterle a norma. Nonostante la sua propaganda per la così detta "democrazia partecipativa", il comune non ha consultato né noi né nessun'altra persona del quartiere prima di concludere le trattative che non solo minacciano il nostro spazio ma decidono del futuro di una parte della città. * * * # Perché sostenere les Tanneries... La politica della città mette già in pericolo il cinema indipendente Eldorado e lo spazio di attività occupato "le Toboggan". Se con questo progetto pianificala di sparizione de les Tanneries, si impegna con il partito socialista, davanti a tutti, per una Francia sécuritaire, asettica e senza luoghi di resistenza, di sperimentazione e di cultura popolare. In effetti, les Tanneries è una sala per spettacoli, un collettivo di abitazione, uno spazio informatica popolare e sviluppo di software liberi e di manutenzione di server indipendenti. Una zona di gratuità, uno spazio meccanico e bici, sale prove e serigrafia, una sala riunione, un orto, un centro di distribuzione e di creazione di stampa alternativa, un centro di aiuto giuridico e pratico per gli/le occupanti senza diritti o documenti, una biblioteca, cantieri di autocostruzione ecologica, decine di associazioni/collettivi/reti locali e internazionali che vengono ad organizzare serate, iniziative, workshops e scambi di saperi, riunioni e progetti... Mentre luoghi culturali pubblici girano grazie ad enormi sovvenzioni e quelli privati grazie al commercio e sponsors, a les Tanneries, centinaia di persone vengono ogni settimana a far vivere una cultura indipendente e partecipare ad attività accessibili gratuitamente o basate sulla partecipazione alle spese. Per garantire la propria libertà, il luogo ha sempre funzionato senza sovvenzioni o dipendenti. In un paese in cui le strutture autogestite sono quasi sistematicamente represse e quindi precarie, les Tanneries è uno dei troppo pochi esempi di progetti che hanno potuto iscriversi nel lungo termine. Per ciò, è diventato uno spazio di risorse e un attore importante della scena culturale e militante autonoma in Europa. Les Tanneries portano la pratica di una visione sociale e gli strumenti per confrontarsi a queste idee. Cerchiamo di rompere i confini tra la "vita personale" e il "mondo politico", di organizzarci su basi formali orizzontali piuttosto che autoritarie e piramidali. Vogliamo costruire noi stessi e cambiare le proprie vite, qua e ora, piuttosto che aspettare la rivoluzione. Mettiamo in discussione le logiche mercantili e l'accumularsi di beni per promuovere la proprietà di uso e gli scambi solidali. Crediamo sempre che sia possibile andare verso una società che non sia fondata, come lo è attualmente, sui rapporti di profitto e di dominazione, sul razzismo, il sessismo e l'omofobia. Les Tanneries non si pensa come una gentile alternativa parallela che si costruisce senza disturbare troppo il potere: uno zoo pittoresco che dimostra la BIENVEILLANCE democratica dei nostri dirigenti. Siamo qua per far evolvere la società e lottare! Les Tanneries non si idealizzano come spazio "fuori" da questa società ma come un processo che si costruisce pian pianino senza prêt-à-porter ideologico... Invece, non smetteremo di combattere la norma cinica del mondo politico-mediatico per dimostrare che è possibile discutere la logica capitalistica. Vogliamo più dei bei discorsi elettorali di cambi che non sono altro che vento. Con il passare del tempo, les Tanneries hanno dato la prova preziosa che non solo è realistico ma anche pertinente auto-organizzarsi senza le istituzioni, che non si tratta di un'utopia delirante di giovani idealisti destinati a cambiare idea nel futuro. Les Tanneries, come tutti i luoghi costruiti contro le norme, rappresentano uno spazio unico, frutto di sogni, complicità, incontri e della combattività di tante persone. La sua storia è quella di varie generazioni, i suoi muri riflettono le gioie, la rabbia, le passioni, le avventure e le emozioni... * * * # Il nostro progetto non può essere né spostato né spezzato. # Deve rimanere nel quartiere... Qualsiasi il progetto di cambi nel quartiere, lotteremo per proteggere quel che ci abbiamo costruito per anni: i nostri palazzi e il nostro progetto nel suo insieme. Non è complicato, vista la grandezza dello spazio disponibile. È evidente che con una volontà politica in questo senso, si possono trovare soluzioni tecniche adatte. Grazie al sostegno popolare e una successione di pressioni e di iniziative di strada varie durante cinque anni, les Tanneries sono riuscite a restare qua. Quattro anni dopo, siamo pronti/e a ricominciare a difendere questo spazio e a ricostruire un movimento di resistenza rinvigorito da tutti i contatti, esperienze e complicità costruite nel tempo. Les Tanneries, anche se solidamente stabilite localmente, sono anche sostenute da una grande comunità con affinità che se ne infischiano dei confini e si manifesta tramite iniziative di sostegno in tutto il mondo e una convergenza per difendere fisicamente il luogo dallo sgombero. Speriamo che facciano eco in tempo nella teste dei dirigenti di Dijon le lunghe giornate e notti di manifestazioni radicali che hanno immobilizzato qualche settimana fa la capitale danese e le multiple offensive attraverso l'Europa a favore dei/delle nostri/e amici/che d'Ungdomshuset. Come la loro, la nostra lotta è una lotta globale per far si che rimangano e si moltiplichino gli spazi autogestiti e i luoghi di sovversione in Europa. E' molto probabile che lanceremo altre campagne di solidarietà in futuro, intanto ora vogliamo iniziare una campagna per mantenere alta l'attenzione, e ti invitiamo a ribadire al consiglio comunale di Digione che vuoi che "Les Tanneries" possa continuare a esistere. Se vuoi essere informato riguardo a manifestazioni e iniziative di supporto, mandaci la tua email o il tuo numero di telefono a tanneries@squat.net. Dijon, Francia, il 24 marzo 2007 Espace autogéré des Tanneries http://squat.net/tanneries/ tanneries@squat.net Resteremo... perché siamo arrabbiati/e!